Territorio & Eventi

Tropea, incanto della Calabria, Borgo dei Borghi 2021!

Scritto da Andrea Di Bella Lunedì, 5 Apr 2021 - 0 Commenti

Eletta col voto dei telespettatori e di una giuria tecnica, Tropea, antica e nobile cittadina calabrese, arroccata su un’alta rupe e protesa su un mare leggendario, ha battuto altri 19 borghi finalisti.

È stato decretato la sera di Pasqua: Tropea è il Borgo dei Borghi 2021. Simbolo di rinascita… testimone di un’Italia che cerca di ripartire dalle piccole comunità, dai piccoli paesi che conservano ambienti, tradizioni, uno sviluppo urbanistico che concilia aspetti di vita che, probabilmente, avevamo perso o dimenticato.

È la nostra incantevole Italia che è disseminata di tanta notevole bellezza e poesia del vivere. Dal Trentino alla Sicilia, la rassegna televisiva di Rai 3 ha portato all’attenzione di tutti l’Italia i paesi del “turismo minore”, che, però, mantiene intatta la ricchezza di un “tessuto” rappresentativo di una o più epoche, di un costume, di una cultura erudita o popolare e la complessità di un patrimonio urbano assolutamente da non ignorare.

Ed eccoci, allora, alla sfilata televisiva, dove si sono presentati i borghi finalisti, con le parole degli abitanti e le immagini più rappresentative dei luoghi.

Eletta col voto dei telespettatori e di una giuria tecnica, Tropea, antica e nobile cittadina calabrese, arroccata su un’alta rupe e protesa su un mare leggendario, ha battuto altri 19 borghi finalisti.

E' stata Camilla Raznovich, la conduttrice della puntata speciale del Kilimangiaro, a decretare il vincitore, davanti a Baunei e Geraci, in gara rispettivamente per Sardegna e Sicilia.

Giudici sono stati Jacopo Veneziani, storico dell’arte e dottorando alla Sorbona di Parigi; Mario Tozzi, geologo e primo ricercatore del CNR; Rosanna Marziale, chef stellata e divulgatrice enogastronomica. Per la cronaca, i giurati avevano votato per Albori (Marziale), Tropea (Veneziani) e Baunei (Tozzi).

Classifica finale
Dal ventesimo posto, Pico (Lazio), 19 Pomponesco (Lombardia), 18 Issime (Valle d’Aosta), 17 Borgo Valsugana (Trentino-Alto Adige), 16 Buonconvento (Toscana), 15 San Giovanni in Marignano (Emilia-Romagna), 14 Pofabbro (Friuli-Venezia Giulia), 13 Trivento (Molise), 12 Valsinni (Basilicata), 11 Finalborgo (Liguria), 10 Cocconato (Piemonte), 9 Corciano (Umbria), 8 Pietramontecorvino (Puglia), 7 Malcesine (Veneto), 6 Campli (Abruzzo), 5 Grottammare (Marche), 4 Albori (Campania), 3 Geraci Siculo (Sicilia), 2 Baunei (Sardegna), 1 Tropea (Calabria).

Tropea, incanto della Calabria…
Di origini antichissime, grazie alla sua posizione elevata e protetta, fu più volte attaccata dai pirati saraceni prima dell’Anno Mille e conquistata dai Normanni nell’XI secolo. Grazie alla sua posizione, assunse notevole importanza dal punto di vista politico e militare e divenne il centro economico e commerciale di una vasta zona rurale.
Questa funzione rimase intatta nei secoli e ancora oggi si individuano gli antichi tracciati che congiungevano il borgo marinaro, luogo di fiera e di mercato, agli antichi “casali” disseminati  sulle colline dell’entroterra.

Grazie alla sua ricchezza, Tropea riuscì sempre a mantenere una certa autonomia politica, godendo, specie sotto gli Aragonesi (XV secolo), di liberi ordinamenti. La struttura urbanistica e architettonica è abbastanza integra.

Il borgo assunse un impianto edilizio più vasto di quello degli altri centri della costa. I proprietari terrieri vi costruirono sontuosi palazzi, da cui dirigevano i loro affari agricoli, affidando i casali ai fattori. Gli edifici nobiliari, in pietra, con vasti locali e ricchi ornamenti (portali, cornici alle finestre, fregi e bugnati), denotano il censo dei loro antichi proprietari e contrastano con la tipologia rustica ed essenziale dei casali dell’entroterra.

I palazzi sono di due tipologie: un primo modello, medievale, si distingue per la presenza di scale e strutture di servizi ristrette e funzionali. Un secondo modello, di epoca rinascimentale, è caratterizzato dall’ampiezza e sontuosità delle facciate e delle scalinate, a discapito delle vie esterne, ridotte spesso a vicoli stretti.

Tra i monumenti, da segnalare la Cattedrale normanna del XII secolo, più volte rimaneggiata. L’edificio è collegato al mare da una lunga e suggestiva gradinata. Sull’Isola dell’Eremita sorge la chiesetta di S. Maria dell’Isola, benedettina, emblema turistico della cittadina, in posizione spettacolare, con uno splendido giardino mediterraneo.
Raccolta sulla rupe che sorge dal mare, si bea della sua corte di spiaggette e bastioni rocciosi. Bianchi e luminosi arenili di selvaggia bellezza contornano il borgo, diventato, negli anni, polo di attrazione turistica.

Perla del basso Tirreno, è stata una delle prime, nella zona, a dischiudere le porte al turismo. Inizialmente, il richiamo fu soltanto culturale, dovuto alle tante testimonianze storiche e artistiche. Poi la natura ha preso il sopravvento: il mare cristallino, il sole sempre presente, le spiagge di sabbia finissima, i sani prodotti di una terra generosa, l’ottima cucina. Ma anche l’ospitalità della gente ha contribuito a farla diventare un polo di grande attrazione. Un luogo, forse, un po’ fuori dal comune, dove il feeling delle cose passate è sempre vivo e pronto ad accogliere il nuovo, senza sospetti né paure, e ad innestarlo, anzi, alle proprie radici.

Un passato incancellabile e sempre attuale. Il suo presente e il suo futuro, però, hanno un nome diverso: turismo.

                                                                                              Andrea Di Bella