Territorio & Eventi

Torino città protagonista della “rivoluzione bici”

Lunedì, 22 Feb 2021 - 0 Commenti

Il capoluogo piemontese strizza un occhio alla mobilità urbana sostenibile, oltre ad aver ampliato le zone 30, ha tempestivamente applicato le nuove norme su corsie ciclabili, introducendo nuovi modelli come i controviali con velocità limitata a 20 km/h.

Il 10 febbraio scorso sono state consegnate virtualmente le prime 51 bandiere gialle 2021 della ciclabilità italiana: significa il riconoscimento della FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che valuta e attesta il grado di ciclabilità dei comuni italiani, accompagnandoli in un percorso virtuoso verso politiche bike friendly.

L’iniziativa, che fino ad oggi ha coinvolto oltre 140 comuni italiani (che con quasi 9,5 milioni di abitanti rappresentano il 15,64% della popolazione), ha ottenuto per il 2021 il patrocino del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente.
Requisiti e Metodologia

Il riconoscimento FIAB-Comuni Ciclabili attribuisce alle località e ai loro territori un punteggio da 1 a 5 assegnato sulla base di diversi parametri e rappresentato da altrettanti “bike-smile” sulla bandiera.

Per accedere al riconoscimento il Comune deve possedere almeno un requisito in tre delle quattro aree di valutazione:

  • uno nell’area “mobilità urbana” (ciclabili urbane /infrastrutture e moderazione traffico e velocità),
  • uno nell’area “governance” (politiche di mobilità urbana e servizi),
  • uno nell’area “comunicazione & promozione”,
  • non è obbligatorio per la valutazione d’accesso il requisito nell’area “cicloturismo”.

Gli ulteriori parametri presenti nel territorio e/o nelle attività dell’amministrazione in relazione ai quattro ambiti di valutazione, contribuiscono alla definizione del punteggio che viene assegnato al Comune Ciclabile.

I 46 comuni già in rete che hanno rinnovato la loro presenza in Comuni Ciclabili per il 2021, spiccano ben tredici capoluoghi: Torino, Trento, Arezzo, Bergamo, Bolzano, Ferrara, Grosseto, Parma, Pesaro, Piacenza, Pisa, Verona.

Le 5 new entry nella rete Comuni Ciclabili sono:

  • ANCONA1 bike-smile
  • Camisano Vicentino (VI) – 3 bike-smile
  • Civitanova Marche (MC) – 2 bike-smile
  • Francavilla Fontana (BR)  – 1 bike-smile
  • Sassoferrato (AN) – 1 bike-smile

Una menzione particolare a tre Comuni Ciclabili che hanno migliorato il loro punteggio: passano da 2 a 3 bike-smile Verona, Desio (Mi) e Torino, una città, quest’ultima, che ha dimostrato di essere protagonista della “rivoluzione bici” in atto.

Oltre ad aver ampliato le zone 30, ha tempestivamente applicato le nuove norme su corsie ciclabili e case avanzate ai semafori e ha introdotto nuovi modelli come i controviali con velocità limitata a 20 km/h.

Durante l’evento online, inoltre, è stato siglato un accordo di collaborazione tra FIAB-Comuni Ciclabili e ALI-Autonomie Locali Italiane, che prevede un reciproco impegno nella condivisione di dati, metodi e indicatori, per studiare e monitorare al meglio la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta nel nostro Paese, con particolare riferimento alle politiche urbane e di pianificazione territoriale.

Tra le buone pratiche messe in campo dai Comuni Ciclabili già valutati per l’edizione 2021 si evidenzia, nell’ambito “mobilità urbana”, la capacità di saper cogliere le opportunità delle nuove normative per la realizzazione di corsie ciclabili, doppio senso ciclabile, strade E-bis (urbane ciclabili), case avanzate ai semafori e strade scolastiche, oltre all’ampliamento delle zone 30 per la moderazione del traffico e della velocità. Nell’ambito di valutazione “governance” sono molti i comuni che hanno lavorato agli strumenti di pianificazione di mobilità ciclistica (come PUMS e BICIPLAN) o che, sul fronte strategico della mobilità casa-lavoro, hanno soddisfatto il nuovo parametro di adesione a CIAB (il Club Imprese Amiche della Bicicletta – www.ciab.it) per le aziende del territorio, con conseguente copertura assicurativa per tutti i dipendenti che effettuano spostamenti in bicicletta.

Nell’ambito “comunicazione & promozione” molti Comuni hanno usato i propri fondi per offrire incentivi all’acquisto di e-bike o per sviluppare progetti che hanno unito il tema della mobilità ciclistica ad altre tematiche: oltre al più diffuso tema del cicloturismo ci sono state iniziative di bici&salute, bici&cultura, bici&scuola, laboratori di ciclofficina e molto altro.

“La salute è diventata una priorità e la bicicletta rende la vita quotidiana salutare, in più consente anche il distanziamento, indispensabile finché perdurerà l’epidemia. La pandemia ha innescato quella Rivoluzione Bici che nel nostro Paese si faceva ancora attendere. Anche a livello istituzionale c’è una inedita attenzione in tema di mobilità e sviluppo della ciclabilità urbana, come dimostrato dal bonus bici e dalle novità normative varate negli ultimi mesi. L’introduzione nel Codice della Strada di corsie e strade ciclabili, case avanzate bici ai semafori, doppio senso ciclabile e strade scolastiche ci avvicinano finalmente ai paesi europei più virtuosi – dichiara Alessandro Tursi, presidente FIAB -. La bici diventa lo strumento protagonista del binomio rilancio economico - riconversione verde”.

                                                                                              Andrea Di Bella

Foto tratta da https://www.trovaguidaturistica.it/tour/torino-in-bicicletta/