Prosegue il percorso formativo specialistico per amministratori locali del Monferrato Unesco
Web-meeting domani 13 aprile per parlare di “Il partenariato europeo: presentazione di casi progettuali europei e buone pratiche; il programma Creative Europe” a cura dell’europrogettista Gabriella Bigatti.
Più precisamente, si tratta di un corso di 40 ore, sia in webinar sia in presenza, per gli amministratori dei Comuni di: Rosignano Monferrato, Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Sala Monferrato e Vignale Monferrato.
Le lezioni in presenza si terranno a Palazzo Volta (Cella Monte) presso la sede della Fondazione Ecomuseo Pietra da Cantoni, partner del progetto insieme all’Agenzia di Eurporogettazione eConsulenza e allo Studio Sassone Engineering Geology, mentre l’evento finale è programmato al Teatro Civico di Rosignano Monferrato, Comune capofila del progetto, con la presenza, tra gli altri, del Direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli dei Langhe- Roero e Monferrato Roberto Cerrato.
Grazie alla collaborazione con UPO (Università del Piemonte Orientale), inoltre, nel mese di maggio è prevista una Lectio Magistralis di Fabio Di Nicola, autore di programmi televisivi (Rai) ed esperto di marketing turistico.
Così Cesare Chiesa, sindaco del Comune capofila del progetto: “La prima sessione del corso ha visto presenti oltre 30 partecipanti, soprattutto giovani amministratori: un segnale importante che va nella direzione giusta. Si dimostra, anche attraverso questa iniziativa, come i nostri territori e coloro che in essi vi operano con responsabilità amministrative e operative, intendano fare squadra e lavorare insieme per raggiungere obiettivi di eccellenza”.
“La capacità di lavorare in rete è la chiave per ottenere risultati” apprezza Corrado Calvo, presidente della Fondazione Ecomuseo Pietra da Cantoni. “L’Ecomuseo è sempre disponibile a collaborare con i soci su ogni progetto che contribuisca alla crescita del nostro territorio. Sono convinto che il programma che siamo riusciti a costruire assieme allo Studio Sassone, all’UPO e all’Agenzia e Consulenza riesca a toccare argomenti di grande interesse. Sanno incontri utili per crescere come amministratori di un territorio bellissimo e dalle enormi potenzialità”.
Il progetto è cofinanziato (per 10 mila euro) dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e dalla Regione Piemonte, Direzione Sanità e Welfare, Settore Politiche per i bambini, le famiglie, i minori e i giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale.
Info e iscrizioni: info@ecomuseopietracantoni.it
Fatta premessa che oggi, più che mai, il riferimento all'Unesco risulta essere abusato per l'attrattiva che riveste, in quanto marchio di qualità e prestigio per un richiamo soprattutto turistico, si è parlato di "Gestione e programmazione dei siti Unesco piemontesi" con il funzionario regionale Natascia Giancola: "Spesso viene citato a sproposito, mescolando o semplificando contenuti, talvolta con poca conoscenza di essi. Al contrario, sarebbe interessante ampliare l'orizzonte e conoscere i principi base che determinano tali riconoscimenti, così come gli obiettivi e le finalità, nonché le fondamentali opportunità da cogliere nel medio-lungo termine. Comprendere meglio le dinamiche e i processi può, certamente, favorire la consapevolezza e responsabilizzazione da parte delle comunità locali nell’ambito della costruzione delle politiche di sviluppo che, sempre più, si intersecano nel quadro dello sviluppo sostenibile (Agenda 2030)".
L’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, tuttavia, per l’ambito culturale non ha individuato un obiettivo specifico, anzi, gli ha conferito un ruolo trasversale per il raggiungimento dei vari obiettivi di sostenibilità.
"Infatti, processi che dovranno essere messi in atto sono di tipo culturale e istituzionale, caratterizzati da un cambio di mentalità indirizzata ad una visione maggiormente complessa e trasversale, sia nella programmazione sia costruzione delle politiche. Inoltre, l’Agenda 2030 precisa che un’azione di sviluppo deficitaria degli aspetti culturali non può dirsi sostenibile. Pertanto, è necessario considerare e integrare la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale, promuovere e incoraggiare il dialogo, la creatività e la diversità culturale, nonché sostenere prodotti e sapere locali".
La cultura è così intesa come forza dinamica composta da eredità, heritage, patrimonio da curare e creatività. Da qui, l'evidenza di quanto la rincorsa al riconoscimento risulti oltremodo vana, se non accompagnata da una reale adesione agli obiettivi dello sviluppo sostenibile e del benessere delle comunità e la salvaguardia del pianeta.
"I riconoscimenti Unesco", ha concluso la relatrice, "hanno le caratteristiche per essere promotori di modelli virtuosi di sviluppo; la diffusione e lo scambio delle attività e delle informazioni, a loro volta, rivestono un ruolo fondamentale. Infine, che nascano nell’alveo delle attività culturali o in ambito scientifico, è possibile individuare nei programmi Unesco obiettivi trasversali comuni, per i quali lavorare in maniera coordinata al fine di cogliere, il più possibile, le connessioni presenti fra gli ambiti di lavoro e, di conseguenza, ampliare le opportunità coordinando, concretamente, anche le risorse finanziarie".
Prossimo appuntamento, martedì 13 aprile per parlare di "Il partenariato europeo: presentazione di casi progettuali europei e buone pratiche; il programma Creative Europe" a cura dell'europrogettista Gabriella Bigatti.
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