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Pani, panetti e panettoni dell’arte dolciaria Sabauda

Scritto da Marina Priolo Domenica, 21 Nov 2021 - 0 Commenti

Da Marco Avidano in Via Po di Torino si va tutto l’anno, non solo per i panettoni di Natale, la pregiata pasticceria e l’alta qualità la si riscontra in tutte le sue creazioni dalle più classiche alle più innovative.

Ricordo che in gioventù un anziano e nobile pasticciere torinese mi disse: “Io nella vita ho fatto sempre pasticci!”.

E’ da quel lontano anfratto della memoria che oggi mi sovviene di pensare a quante persone ci sono dietro alla preparazione di prodotti destinati a rendere ogni giorno, un giorno speciale, unico e indimenticabile, godibile e trasgressivo.

 Piccoli e grandi gesti delle mani che rendono grandiose ogni creazione regalandoci adrenaliniche emozioni al palato.

Uomini e donne, persone semplici, che lavorando alacremente, con dedizione ed entusiasmo, con gioia e fatica, realizzano capolavori, fantastiche creazioni, opere uniche fatte con una tale passione quasi da definirsi “pasticci” del cuore!

Nel contesto sociale odierno dove tutto scorre in fretta, dove tutto è veloce, esistono ancora delle cose che per essere belle e soprattutto buone, hanno bisogno di lentezza, di attesa. Penso dunque a quei “pani” che arricchiti con “panetti” di burro e l’operato di mani esperte con conoscenze, competenze e manualità ci regalano per esempio i “panettoni”.

Penso alle 48 lunghe ore di lavorazione, agli impasti, alla notte di lievitazione e ai grandi lieviti che non sono certo dei giorni nostri.

Non per enfatizzare, ma lo sapevate che per preparare un ottimo panettone a volte vengono utilizzati lieviti madre che hanno più di 15 lustri?  Allora non può essere tutto rapido, veloce... le cose buone necessitano di lentezza e pazienza.

Il Natale, il periodo più dolce dell’anno può farci dimenticare per un frangente il passato rasserenandoci magicamente con il presente, regalandoci emozioni, momenti di felicità e spensieratezza, e proprio in tema di dolci natalizi vi voglio raccontare una piacevole serata che ho vissuto a Torino, capitale dell’arte dolciaria già dal lontano settecento.

Percorro a piedi i portici della Via Po sul lato sinistro, quello che partendo da Piazza Vittorio si allunga fino alla Piazza Castello; siamo nella tipica stagione autunnale, un venticello fresco e qualche gocciolina di pioggia mi accarezzano il volto mentre attraverso le vie perpendicolari non protette a differenza del lato destro della storica Via. Cammino e scrutando le vetrine che sono già in allestimento per le prossime feste natalizie raggiungo la mia meta: la pasticceria di Marco Avidano.

Marco Avidano, Maestro Pasticcere e Cioccolatiere, originario di Torino, ha iniziato a fare “pasticci”, si fa per dire, all’età di 15 anni, inizialmente come garzone da Trombetta nel quartiere Santa Rita, e da allora non ha mai smesso. Il suo dolce preferito: il Panettone.

Un uomo passionario del suo lavoro che da circa 40 anni ha le “mani in pasta”, mi racconta la sua storia con deciso entusiasmo, presenta con un pizzico di dovuto orgoglio a me e alle altre persone presenti alla serata il suo staff formato fondamentalmente da molti giovani; ragazzi e ragazze volenterosi e appassionati che con molte probabilità seguiranno nel futuro prossimo il Maestro. Affronteranno il loro percorso professionale così come fece Marco in passato, quando ebbe la possibilità di perfezionarsi con Maestri torinesi come Giovanni Garino, altro nome di spessore dell’arte dolciaria Sabauda.

La presentazione prosegue con la descrizione del lievito madre, che ricevette in dono dal citato Garino ad inizio carriera, come se fosse un bambino da accudire, da cullare, da nutrire perché, sottolinea Avidano mentre i suoi occhi si illuminano, che attraverso quel magico ingrediente riesce a realizzare le sue magnifiche prelibatezze.

Narra poi della sua vita, le cadute e le risalite, le conquiste e le amarezze con un dolce amaro che richiama la serata autunnale all’esterno del locale.

Nel 1996 rileva l’allora Pasticceria Basiglio a Chieri, e nel 2004 nasce il marchio Avidano. E’ membro e unico rappresentante torinese dell’Accademia Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, attraverso la quale si fa promotore per valorizzare, tutelare, difendere e divulgare la produzione artigianale dei lievitati con lievito madre. 

L’incontro nella bella Via Po di Torino è stato voluto e organizzato proprio per presentarci i suoi 5 tipi di panettoni piemontesi, vere specialità che potranno impreziosire le tavole nel periodo natalizio regalandoci convivialità, gioia e dolcezza.

Il panettone piemontese classico, quello al cioccolato, la versione con le amarene preparato con farina di grano franto, e poi alle pere e cioccolato e l’utilizzo di grani antichi e infine quello con albicocche candite e farina integrale. 5 eccellenze, 5 buone proposte per i palati più esigenti e golosi. Un incontro decisamente piacevole rivelatosi ancora più dolce nel momento in cui, dopo avere degustato i 5 panettoni, Marco ci ha presentato anche il “pandoro piemontese”. Un’altra chicca della sua pasticceria definito piemontese in quanto ricoperto con una glassa preparata con le nocciole Piemonte.

Da Marco Avidano in Via Po si va tutto l’anno, non solo per i panettoni di Natale, la pregiata pasticceria e l’alta qualità la si riscontra in tutte le sue creazioni dalle più classiche alle più innovative. Per esempio non perdetevi la torta L219, ovvero il codice catastale della città di Torino, è un dolce speciale, proposto anche in versione pasticcino preparato con gli ingredienti base del famoso “Bicerin”: caffè, cioccolata e crema di latte.

Una rivisitazione dunque di un classico della città concepito e preparato con le tecniche dell’arte bianca di oggi utilizzando una morbida pastafrolla al cioccolato, sulla quale viene posato un cremoso alla panna con un delicato cuore al caffè.

Non resta che dire che fare “pasticci” è decisamente cosa buona e golosa!

Marina Priolo