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Nel Presepe del Natale 2020 anche la statua con la mascherina, piena di speranza

Giovedì, 24 Dic 2020 - 0 Commenti

Quest’anno dobbiamo aggiungere qualche personaggio simbolo di questi tempi, che si avvia verso la grotta non con un otre sulla testa o con un fascio di legna sulle spalle, ma semplicemente con una maschera sul viso.

Non è un Natale come tutti gli altri. Anche il Natale 2020, così come la scorsa Pasqua, ha un sapore di desolazione, di angoscia, di paura. Più di 70 mila morti in Italia, fino a oggi (22 dicembre n.d.r.), una tragedia umana.

Ma la speranza di sconfiggere il virus non deve abbandonare ciascuno di noi, dobbiamo lottare, essere consapevoli dei rischi, responsabili e non arrenderci.

I numeri sono spaventosi, cerchiamo di prepararci a questo “nuovo” Natale, sforzandoci di creare attorno a noi un’atmosfera di serenità, per quanto possibile, un ambiente che possa riempire un vuoto, la solitudine che sta dominando questo nostro tempo.

Uno dei gesti che abbiamo compiuto in questi giorni è quello di preparare il presepe (o l’albero), e allora cerchiamo le vecchie statuine, le piccole capanne, quei personaggi che normalmente simboleggiano la vita al tempo di Gesù. Li sistemiamo in un angolo della nostra casa e creiamo il nostro angolo di devozione, ogni anno sempre diverso ma sempre suggestivo e intimo.

Quest’anno dobbiamo aggiungere qualche personaggio simbolo di questi tempi, che si avvia verso la grotta non con un otre sulla testa o con un fascio di legna sulle spalle, ma semplicemente con una maschera sul viso.

Un viso sofferto e silenzioso, pronto e attento, con un accenno di sorriso di speranza. È il viso degli operatori ospedalieri che ormai da quasi un anno si muovono, premurosi, tra una corsia e l’altra di un ospedale, per soccorrere un paziente, o per dargli l’ultimo saluto. Ma è anche il viso di ciascuno di noi, viso a cui non è concesso il sorriso, il segno di un bacio, uno sguardo amorevole!

È questa, oggi, la rappresentazione del presepe del nostro Natale. Il personaggio che fino allo scorso anno ipotizzavamo non potesse esistere, è comparso all’improvviso e per il momento è lì in mezzo assieme ai tradizionali compagni di viaggio verso la grotta.

Ad Assisi, davanti alla Basilica di San Francesco, nel tradizionale Presepe è presente, a grandezza naturale, la statua raffigurante un’infermiera con la maledetta mascherina verde.

Il nostro più grande augurio è che almeno il Natale del prossimo anno possa regalarci un'altra statua, simbolo di Felicità e di Fratellanza: oltre all’Annunciazione di Maria, desideriamo che sia quella di un Angelo pronto a comunicare che il mondo intero, finalmente, è uscito dal buio e si avvia verso una nuova luce, quella della libertà e di una gioia ritornata.

                                                                        Andrea Di Bella