Economia & Lavoro

Moscato d'Asti, resa invariata a 90 quintali per ettaro (VIDEO)

Mercoledì, 5 Ago 2020 - 0 Commenti

Nessuna variazione, rispetto allo scorso anno, per le rese delle uve Moscato bianco per Asti Spumante e Moscato d'Asti docg, che si attestano a 90 quintali di uva per ettaro, dieci quintali di riserva vendemmiale e un eventuale esubero aromatico del 20%

L’indicazione di quest’anno relativa alle rese delle uve Moscato bianco per Asti Spumante e Moscato d’Asti docg è analoga a quella dello scorso anno, con 90 quintali di uva a ettaro, dieci quintali di riserva vendemmiale e un eventuale esubero aromatico del 20%. 

È quanto è emerso dalla riunione che si è tenuta lunedì scorso nella sede del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti.

Parte agricola e parte industriale, dopo un articolato dibattito, hanno trovato un accordo in vista della vendemmia 2020 con indicazioni che tengono conto dei dati di vendita e del rilascio delle fascette ministeriale le quali hanno fatto segnare circa un +4% unendo i numeri di Asti Spumante e di “tappo raso”.

Dopo l’avallo da parte dell’Assemblea la proposta sulle rese passerà alla Regione Piemonte per la pubblicazione definitiva.

«Con dati certamente non negativi e che, nonostante le molte incognite, fanno sperare per il futuro si poteva e si doveva dare fiducia a un territorio, a uomini e a donne che lavorano da tutta una vita per la crescita dell’Asti e del Moscato d’Asti» ha commentato il presidente del Consorzio, Romano Dogliotti, vignaiolo e produttore che si è anche detto sicuro che il reddito dei viticoltori sarà tutelato nel quadro di una garanzia di dignità e collaborazione con le Case spumantiere, gli imbottigliatori e i vinificatori.

Per il direttore del Consorzio, Giacomo Pondini, l’attenzione alla filiera e all’evoluzione dei mercati deve restare massima: «Bene l’intesa sulle rese a ettaro delle uve Moscato bianco che dà stabilità al comparto in vista del delicato appuntamento della vendemmia. Bisogna, tuttavia – ha aggiunto Pondini -, tenere sotto osservazione attenta e costante le variazioni e le indicazioni che giungono sia dai mercati interni sia da quelli esteri. Solo così si potranno predisporre, d’intesa con tutti gli attori della filiera, quelle azioni di difesa e valorizzazione che sono necessarie al consolidamento e allo sviluppo della denominazione in Italia e nel mondo».

Ora gli sguardi sono rivolti ai filari dove l’uva Moscato bianco è in piena fase di maturazione con segnali che già sembrano prevedere una raccolta anticipata.

Come sempre, però, sarà il meteo a dare l’ultima parola.