Economia & Lavoro

Le nuove abitudini alimentari al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino

Scritto da Andrea Di Bella                 Giovedì, 7 Ott 2021 - 0 Commenti

I risultati, in esclusiva, della ricerca di “Altroconsumo” sulle nuove abitudini alimentari degli italiani che rimarranno dopo la pandemia. Diverse sorprese.

METODOLOGIA DI INDAGINE

La ricerca è stata effettuata nel periodo compreso tra il 9 e il 15 settembre 2021 attraverso un questionario online, su un campione di consumatori di età compresa tra i 25 e i 79 anni di età, rappresentativo della popolazione per quanto riguarda sesso, età ed area geografica.

I NUOVI COMPORTAMENTI

A presentare i risultati della ricerca è stato lo stesso direttore di Altroconsumo Alessandro Sessa.

Ebbene, ci sono parecchie novità nei comportamenti dei cittadini italiani. Alcune sono facilmente comprensibili, altre rappresentano stili di vita e intenzioni che comportano cambiamenti veri e propri.

Leggendo in dettaglio e analizzando alcuni dati si riscontra ad esempio che si è molto più attenti ai prezzi degli alimenti (il 17% delle persone coinvolte nell’indagine fa maggiormente attenzione); si cucina con più frequenza tra le mura domestiche (il 23% degli intervistati); si spreca meno cibo (il 17% degli intervistati sostiene che spreca meno cibo di quanto facesse nel periodo pre pandemia.

Anche i luoghi della spesa sono cambiati dopo questo periodo: il 19% degli intervistati compra ora molto più spesso nelle botteghe di vicinato e il 14% si rivolge alle piattaforme di acquisti on line con maggiore frequenza

MAGGIORE ATTENZIONE ALLA SALUTE

Ma un’evidente attenzione si evince analizzando le risposte del campione degli intervistati sui temi legati alla salute e alla sostenibilità alimentare. Il cibo è diventato, ormai, un elemento di vita fondamentale nelle scelte di acquisto ed è al centro delle nuove abitudini e dei nuovi modelli a patto che salvaguardino la qualità della vita di ognuno.

Un +30% del campione presta più attenzione ad acquistare prodotti che rispettino i principi della sostenibilità, mentre un +27% preferisce mettere nel carrello della spesa prodotti di origine locale.

L’indagine mostra che, rispetto a prima della pandemia, sempre più attenzione è rivolta alle proprietà salutari (+19%) e nutritive (+14%) degli alimenti.

Terminata la fase di pandemia, l’uso di alimenti a lunga conservazione (come cibo inscatolato e surgelati) è tornato sugli stessi livelli del pre-Covid: il 90% degli interpellati afferma infatti di acquistare questo tipo di prodotti con la stessa frequenza di prima (il 7% più spesso e il 3% meno).

Infine, un 20% ritiene che le proprie abitudini alimentari siano più salutari oggi rispetto a quelle precedenti la pandemia. E questa percentuale sale ulteriormente al 32% nella fascia giovanile tra 25 e 34 anni.

                                                                                         Andrea Di Bella