Territorio & Eventi

IPARCELLARI, un vigneto, una parcella e un vino prodotto in Monferrato e Langhe

Martedì, 20 Lug 2021 - 0 Commenti

Le Parcelle con la migliore Barbera, con il migliore Grignolino, il migliore Chardonnay e il miglior Sauvignon per produrre vini in grado di valorizzare al meglio i terroirs dei tre siti: Portacomaro, Montegrosso d’Asti e Govone.

I vini de IPARCELLARI affondano le proprie radici in un progetto che è una sfida culturale, ovvero produrre vini unici e irripetibili, espressione delle potenzialità di piccolissimi e selezionati appezzamenti di vigna, le cosiddette parcelle. Ma senza l’amore sconfinato per il vino, la voglia di mettersi in gioco e un pizzico di follia dei personaggi che hanno dato vita al progetto, IPARCELLARI non potrebbero essere nelle nostre cantine.

Il progetto è nato nel 2018 dall’intuizione di Davide Canina, che ha trovato l’entusiasmante collaborazione di Agostino Malvicino, Direttore della Produttori di Govone.

Il noto sommelier e l’esperto vigneron hanno condiviso l’obiettivo di produrre vini della più alta qualità, attraverso un approccio nuovo, più estremo, ovvero valorizzando solo le migliori parcelle, quelle a più alta vocazione. Un progetto difficile e complesso, che si dedica alle piccole produzioni, così estremamente caratteristiche da sfiorare l’unicità.

“Il mio percorso enologico è iniziato più di 10 anni fa quando ho deciso di abbandonare la professione di ingegnere per dedicarmi interamente alla mia vera passione: il vino. Ho intrapreso quindi la carriera di sommelier in alcuni ristoranti stellati piemontesi, fino ad arrivare alla Locanda Sant’Uffizio, prestigioso locale appartenente alla scuderia dello chef Enrico Bartolini, dove ho trovato professionisti straordinari come Francesco Palumbo e Gabriele Boffa. Grazie a questo lavoro, ho avuto la possibilità non solo di degustare innumerevoli rinomati vini sia italiani che esteri, ma soprattutto ho incontrato straordinari produttori con i quali mi sono confrontato su tutti i processi di produzione del prodotto, dalle scelte di vigna sino alle vinificazioni, e dai quali ho imparato e capito quello che davvero ‘contiene’ ogni singola bottiglia” racconta Canina con entusiasmo.

“Dopo notti insonni camminando tra le vigne su e giù per le colline attorno al Sant'Uffizio, nei pressi del quale avevo preso casa, ho capito che era arrivato il momento di compiere un passo ulteriore e, grazie all’incontro con Agostino Malvicino, ho trovato chi ha creduto e condiviso la mia visione, trasformando il mio sogno in realtà, permettendomi di diventare, anche se molto piccolo, un produttore di vino”.

Davide Canina, Agostino Malvicino e i Produttori di Govone muovono i primi passi: individuano a Portacomaro uno stabile, separato dalla sede principale, dove vinificare “in proprio” le singole parcelle, poi ingaggiano la squadra di consulenti indispensabili, tra i quali spiccano  l’enologo Claudio Dacasto e Monica Pedrotto, esperta di mercati ed organizzazione aziendale, oltre che compagna nella vita di Canina, per catalogare le migliori parcelle fra le 300 messe a disposizione dai soci della Produttori di Govone e, infine, si occupano della vinificazione.

Le parcelle selezionate sono coltivate a Barbera e Grignolino, entrambe nel comune di Cioccaro di Penango, Chardonnay (Grazzano Badoglio) e Sauvignon (Portacomaro) che, dopo le necessarie attenzioni alle viti, godono della raccolta manuale delle uve, messe in piccole cassette. Le vinificazioni avvengono in acciaio, tonneaux o barriques, a seconda della filosofia produttiva di Davide Canina e dello staff, con la particolarità del Vinoxygen per il Sauvignon.

“È stato emozionante vedere queste micro-vinificazioni prendere corpo giorno dopo giorno e oggi ritrovarle sulle tavole dei migliori ristoranti” dichiara Agostino Malvicino, sottolineando: “Per la Produttori di Govone è stato uno sforzo organizzativo non indifferente perché ci ha costretto a pensare e operare con dinamiche e dimensioni alle quali non siamo consoni, ma di settimana in settimana l'entusiasmo per questa nuova sfida che diventava realtà è cresciuto di pari passo. Oggi con orgoglio presentiamo IPARCELLARI che diventano quello che a Govone non abbiamo avuto sino ad adesso. Siamo solo all'inizio di un percorso che vogliamo potenziare e irrobustire, ma nel futuro non dobbiamo pensare di aumentare le produzioni, quanto invece di valorizzare le differenze microterritoriali, continuando perciò a lavorare sul varietale con parcelle differenti. Proprio per questo motivo, il percorso di analisi, mappatura e selezione in vigna è e sarà sempre in continua evoluzione”.

La storia partita nel 2018 si è concretizzata con la presentazione dei primi quattro vini per una produzione totale di circa 8mila bottiglie: Chardonnay TreParcelle, Grignolino Parcella 505, Barbera Parcella 563 e Sauvignon Parcella 602.

Il Piemonte Sauvignon “Parcella 602” DOC 2020 si presenta con un bel colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso è intensamente agrumato con sentori di pompelmo rosa e cedro, erbe aromatiche, in primis rosmarino e timo.

Il naso, sul finale svela delicati sbuffi di fiore di sambuco. Il sorso è croccante, con un ottimo equilibrio tra freschezza e salinità. Il finale si allunga fino alla persistenza trascinato dalle note sapide. La lavorazione in Vinooxygen, che permette di vinificare senza mai travasare, riducendo al minimo i contatti con l’ossigeno e, di conseguenza, i solfiti, rendono questo Sauvignon rotondo sia al naso, dove perde gran parte dei sentori erbacei, spesso poco gradevoli, sia al palato.

Il Piemonte Chardonnay “Tre Parcelle” DOC 2019 evidenzia nel bicchiere un bel colore giallo paglierino carico, con qualche sfumatura che vira al dorato, regalate dagli 8 mesi in barriques. Il naso percepisce il floreale, di fiori gialli e di fiori del cespuglio di rosmarino, la foglia di pomodoro, la pesca gialla, sentori di lievito.

In bocca lo Chardonnay è croccante: l’ingresso al palato è inizialmente verticale, diretto, guidato dall’acidità, per poi allargarsi all’intero palato. Finale lungo e molto persistente, che richiama la mandorla. Uno Chardonnay francese, azzardiamo borgognone.

Il Grignolino d’Asti "Parcella 505" DOC 2019 viene prodotto dopo un leggero ritardo della raccolta delle uve. Il colore è rosso rubino brillante. Al naso è intenso e floreale: spicca il geranio leggermente sfiorito e le spezie eleganti e morbide donate dall’ affinamento in Tonneaux. In bocca è molto persistente, il sorso si presenta verticale, trainato dalla freschezza, per arrotondarsi sull’alcol e allungarsi con la sapidità. Tannino pieno, con una nota setosa grazie al mix di Tonneaux in parte nuovi e in parte usati.

Anche il Barbera d'Asti "Parcella 563" DOCG 2019 è prodotto da uve raccolte con un leggero ritardo. Si segnala per un bel colore rosso rubino carico. Al naso è intenso e fruttato, con note di frutta matura e di spezie eleganti e calde grazie all'affinamento in Tonneaux. Il sorso evidenzia buona freschezza con un bell’impatto diretto. Il tannino morbido e setoso grazie al mix di Tonneaux in parte nuove e in parte usate. Finale persistente.

I frutti del progetto IPARCELLARI sono molto validi, interessanti, incontrano il gusto degli appassionati, molto cresciuti di numero negli ultimi tempi, attenti alle caratteristiche che pongono il vino fuori dalla routine.

Sarà molto interessante verificare i progressi della collaborazione tra IPARCELLARI e i Produttori di Govone.
 

Paolo Manna