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Fatima, vittima della tratta, parla ai giovani del Monti di Asti con SOS donna

Lunedì, 8 Mar 2021 - 0 Commenti

La tratta delle donne, ai fini dello sfruttamento sessuale, ai bordi delle strade di Asti: una realtà che in tanti non vogliono vedere e che una classe del Liceo Scienze Umane dell'Istituto Monti di Asti ha invece voluto conoscere.

Ancora un momento di sensibilizzazione, a scuola, sulla violenza di genere proposto da SOS donna che, dopo l'approfondimento sul ruolo dell'assistente sociale, ha portato di recente (a distanza) nella classe della 4C la testimonianza di Fatima Issah, mediatrice culturale del Piam.

L'associazione, senza scopo di lucro, da oltre vent'anni aiuta le donne (soprattutto straniere e sempre più giovani) a uscire dalla prostituzione e a costruirsi un nuovo futuro. Nel 2020 ha accolto 53 donne, di cui 9 minorenni.

Anche Fatima Issah ha rischiato di finire nella rete, lo ha raccontato lei stessa agli studenti, con coraggio si è ribellata e da ormai parecchi anni con il suo lavoro di mediatrice culturale sostiene le vittime della tratta a uscire dal giro: il Piam assicura protezione e integrazione, il che significa accoglienza, insegnamento della lingua italiana, formazione professionale e tirocini lavorativi. Un'attività lunga e articolata svolta facendo rete sul territorio: l'anno scorso l'associazione, che ha sede in via Carducci ed è guidata da Alberto Mossino, ha svolto oltre 100 counselling antitratta per identificare le vittime, collaborando con il SIPROIMI (Sistema di accoglienza nazionale), le Commissioni Territoriali per il diritto di asilo e le Prefetture.

La storia personale di Fatima ha commosso gli studenti, affiancati dall'insegnante di Scienze Umane Silvana Nosenzo: molte le domande rivolte all'ospite - sincera, affabile e profonda - e tante le riflessioni anche dopo, nel lavoro in classe svolto nell'ambito del P.C.T.O (ex alternanza scuola lavoro).
Due osservazioni tra le tante: "Penso che siano molto importanti - scrive Andreea Postu - le informazioni che ci hanno fornito i collaboratori del Piam perché non ero assolutamente a conoscenza di questa associazione. Tante volte sono passata di fronte alla sede, senza immaginare che funzioni avesse, e sono davvero contenta che esistano  persone che si dedicano all’aiuto di chi è in difficoltà per favorire l’accoglienza e l’integrazione anche di giovani donne come Fatima".

E Soumya Rahhali: "Ascoltare Fatima è stata un'esperienza molto emozionante: il male nelle vite delle persone si innesca dappertutto, bisogna stare attenti a non mettersi in mani sbagliate e lei è stata brava, con la forza della volontà, a cercare e ottenere un futuro migliore per sé".     

Dopo la videoconferenza, e tenendo conto delle limitazioni imposte all'attività scolastica dall'epidemia sanitaria, l'incontro tra Fatima Issah e una parte della 4C per conoscersi di persona e scattare insieme foto ricordo: per gli allievi rimasti a casa un'occasione forse solo rimandata.

Nelle foto: Fatima Issah al Monti con i ragazzi in presenza della 4C