Dalla “Terra di Santi e di vini” un nebbiolo nato per cancellare la tristezza della pandemia
Albugnano DOC Carlin 2021 di Tenuta Tamburnin di Castelnuovo Don Bosco (Asti), il nuovo vino a base Nebbiolo, 100% biologico.

Si chiama Carlin l'ultimo vino nato in casa Tamburnin, azienda di Castelnuovo Don Bosco, nel Basso Monferrato Astigiano, uno degli epicentri produttivi della Doc Albugnano.
Albugnano Doc Carlin 2021 è un nebbiolo in purezza, certificato biologico e vinificato in solo acciaio, presentato in una triplice veste, con disegni di due grandi occhi di un bambino curioso del mondo, desideroso di scoprire senza farsi fermare dalle titubanze che tanti di noi vivono nei primi tempi post pandemici.
Etichette di colore azzurro, come il cielo, uno sguardo lontano, verde, come l'impegno quotidiano nei vigneti, e rosso, a rappresentare l'uva Nebbiolo. Il vino nasce dai vigneti più giovani della tenuta, e profuma di rosa, di incenso, di frutta rossa carnosa. Al sorso è piacevole, dotato di buona tensione e freschezza, si distende al palato con buona intensità ed equilibrio, tra presenza tannica e materica. Un progetto concepito e portato avanti per esprimere leggerezza, dopo gli ultimi difficili anni vissuti a causa della pandemia.

Solo un’azienda dagli spiccati valori poteva concepire un progetto così originale. I valori della gestione di Tenuta Tamburnin affondano nelle radici storiche, si nutrono di attenzione all’ambiente e guardano ad un mondo moderno, attento alle capacità femminili.
Le origini di Tenuta Tamburnin risalgono alla seconda metà del 1700; l’azienda è situata a Castelnuovo Don Bosco, da sempre “terra di santi e di vini”.
Un lungo e maestoso viale di acacie secolari i cui tralci di potatura venivano un tempo utilizzati come pali di sostegno nei vigneti e oggi come combustibile per il riscaldamento degli edifici aziendali, è l’ingresso della Tenuta, azienda di 20 ettari di terreno di cui 9 di vigneto, 2 di noccioleto, il resto prati e boschi, ed un piccolo orto per la produzione familiare.
Per il pregio del luogo, dei suoi edifici e della cantina storica, Tenuta Tamburnin è posta sotto la salvaguardia dei beni di interesse storico e paesaggistico. Tenuta Tamburnin fu così denominata dal suo fondatore, il quale si ispirò ai “tamburi” che si era soliti far rullare durante le avanzate del regio esercito dei Savoia per incitare le truppe della fanteria in fase di attacco ai nemici.

Dall'estate 2004 l’azienda è guidata dalle tre sorelle Elena, Valeria e Claudia Gaidano, con la consulenza dell’enologo Gianpiero Gerbi di Cordero Consulenze, contribuendo ad alimentare la sempre maggior partecipazione dell’imprenditoria femminile al mondo enologico piemontese e nazionale.
L'amore e la dedizione per la terra sono i valori che hanno spinto la famiglia Gaidano a scegliere di intraprendere il cammino verso un sistema di produzione biologico.
Dal 2020 l'azienda vitivinicola è biologica ai sensi dell'art. 29, par. 1 del Reg. (CE) n. 834/2007. Una preziosa sorgente di acqua trasparente e cristallina soddisfa le esigenze idriche aziendali tramite una vasca di accumulo, l'acqua in esubero continua il suo ciclo vitale ritornando al rio esistente nel fondovalle. Tutti gli edifici dell'azienda sono riscaldati a legna, materiale prezioso e fonte energetica rinnovabile offerta dalla natura. Si riduce al minimo l'impatto ambientale e i boschi sono gestiti in modo sostenibile, là dove viene tagliato un tronco ne deve crescere un altro.
Dal 2017 la tenuta ospita la prima Big Bench del territorio dell’Abugnano.
I nove ettari di vigneto in un corpo unico, ad un’altitudine di circa 300 metri s.l.m, formano un suggestivo anfiteatro attorno agli edifici di Tenuta Tamburnin.
Le viti crescono su terreni arigilloso – ferrosi con la presenza di argille rosse. I vitigni dai quali prendono vita i vini aziendali sono quelli tipici del territorio (Freisa e Malvasia, Bonarda, Barbera e Nebbiolo). Alcuni vitigni internazionali (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Merlot) sono stati introdotti su una piccola superficie per completare la gamma produttiva. Il sistema di allevamento è in contro spalliera con potatura a guyot in cui vengono lasciate 6-7 gemme, la vendemmia è manuale.
Alcuni vigneti dell’azienda hanno più di 40 anni, altri impianti sono recenti. Per le pratiche agronomiche adottate, danno rese molto limitate con indubbio beneficio alla qualità delle produzioni.
Tenuta Tamburnin è socio fondatore dell’Associazione di vignanoli Albugnano 549, nata nel 2017 con l’intento di favorire la promozione del vino e del territorio dell’Albugnano Doc.
Il vino Albugnano nasce in una ristretta area nel Monferrato nord-occidentale ai confini della Provincia di Torino, fra i comuni di Albugnano, Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito e Pino d’Asti. Qui le colline superano i 400 metri, più alte rispetto all’area nord-astigiana. I suoli di produzione poggiano su marne mioceniche e sono di colore chiaro, di medio impasto, anche se i terreni a livello superficiale presentano a volte affioramenti tufacei alternati a percentuali sabbiose più evidenti.
Se il mosaico di terreni è uno dei fattori differenzianti dei vini, i differenti versanti assumono altrettanta importanza, quelli più interessati sono due: il primo, che confina con Castelnuovo Don Bosco, è più ampio e vitato; il secondo, verso Berzano San Pietro, è invece più boschivo, qui le pendenze sono spesso elevate e i vigneti occupano i versanti meglio esposti.
Boschi e altitudine contribuiscono a rinfrescare il clima, rendendolo favorevole alle esigenze del vitigno Nebbiolo, che in zona matura qualche giorno prima rispetto ad altri territori. Anche l’altitudine gioca un ruolo molto importante: ad Albugnano le zone vitate partono da 200 m s.l.m. per arrivare a 540 m s.l.m., influenzando fortemente caratteri come l’acidità e lo sviluppo aromatico.
L’altro aspetto rilevante è la piovosità. Analizzando i dati pluviometrici della Regione Piemonte, elaborati in seno alla caratterizzazione morfologica e pedologica della Barbera d’Asti, Albugnano risulta essere uno dei paesi dove le precipitazioni sono più frequenti e abbondanti all’interno della Provincia di Asti.
Anche dal punto di vista termico Albugnano presenta temperature medie inferiori al resto della provincia, ma con significative differenze a seconda dell’altitudine a cui si rilevano i dati.
Albugnano è un territorio di vocazione antica per la viticoltura, che vede la presenza di suoli bianchissimi, ricchi di marne, sabbie e gesso; noto come "il balcone del Monferrato", il suo punto più alto raggiunge i 549 metri slm e le diverse altitudini a cui si coltiva la vite contribuiscono a rendere unici i vini prodotti.
Una zona di produzione vinicola spesso poco conosciuta e sottovalutata, che merita di essere riscoperta, partendo da un bicchiere di Carlin della Tenuta Tamburnin, per cancellare il recente passato.
Paolo Manna
Immagine tratta da
https://www.facebook.com/photo/?fbid=571972894846986&set=pb.100061028420239.-2207520000.
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