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Castiglione Falletto, “La Carica dei... 202”: tradizione e modernità nella Cantina Livia Fontana

Scritto da Paolo Manna Lunedì, 12 Set 2022 - 0 Commenti

Livia Fontana e i figli Michele e Lorenzo celebrano la storia di famiglia e la nuova impronta dei vini. La storica Azienda di Castiglione Falletto riunisce amici, opinion leader e winelovers per tre emozionati serate

Nella suggestiva cornice delle vigne di Castiglione Falletto (Cuneo), ad una decina di chilometri da Alba, con amici, giornalisti, wine expert e tanti appassionati dei vini di Livia Fontana, nel corso della nuova vendemmia, Livia e i figli Michele e Lorenzo hanno celebrato quella che simpaticamente è stata definitiva “La Carica dei 202”, evento intimamente legato agli anni della storia “recente” della famiglia.

Gli antichi dicevano che “i luoghi hanno un’anima” e quella di Castiglione Falletto attinge a piene mani da quella dei Fontana, le cui radici documentate a Cascina Fontanin risalgono al 1820.

Un’anima fatta di generazioni che si succedono, di passione, lavoro, attenzione al territorio e di una lunga tradizione che oggi si rinnova, nella forma e nella sostanza, grazie a Michele e Lorenzo, capaci di imporre un nuovo stile, frutto dell’armonia e della vitalità che contraddistinguono la famiglia e che vengono messe in campo vendemmia dopo vendemmia. 
 

“Cinque anni fa con Michele e Lorenzo abbiamo assunto una decisione importante: abbracciare una rigorosa scelta culturale, per costruire qualcosa di nuovo che ci conducesse a vini più identitari e ad una vigna più viva, ma contestualmente anche ad un brand moderno attraverso un’immagine luminosa che rappresentasse la vita nei vigneti” afferma Livia Fontana, che aggiunge: “La Carica dei 202 non è perciò un evento dedicato solo al passato, ma anche al presente, Michele e Lorenzo, che hanno avuto cuore, coraggio e passione per intraprendere questo nuovo capitolo della lunga storia della famiglia Fontana, gettando le basi per il prossimo futuro”. Questa scelta e il correlato percorso, se visti a posteriori, possono sembrare semplici e scontati, ma molti sono stati i nuovi passi da compiere e gli ostacoli da superare quotidianamente.

“Tutto è partito dallo studio del terreno, del suo patrimonio biologico, e della vigna, secondo un sistema parcellare. Abbiamo eliminato diserbanti e concimi chimici, utilizzando solo stallatico, unico in grado di rigenerare realmente i microrganismi e, di conseguenza, di mettere il terreno in condizione di esprimersi dando il meglio di sé alle radici, quindi all’intera vite” spiega Michele Fontana, che puntualizza l’autentico fine di tutte queste scelte: “L’obiettivo è dar vita a vini longevi, eleganti, identitari delle nostre vigne nei quali, in futuro, grazie proprio alle loro peculiarità, tutti vi possano riconoscere l’impronta Fontana”.

Il segreto di una famiglia risiede proprio nell’armonia e nell’equilibrio, così mentre da un lato Michele segue tutta la parte produttiva, dall’altro Lorenzo è diventato Ambassador di Livia Fontana. “A qualcuno forse può essere sembrato che a me sia toccato il ruolo più gratificante del lavoro e io voglio proprio confermarlo: avere la possibilità d’ incontrare, parlare, confrontarsi con i nostri clienti, siano essi enotecari, ristoratori o consumer è un’esperienza arricchente e meravigliosa, perché ogni volta si può imparare qualcosa. In questo percorso di nuovo posizionamento, è utilissimo usufruire delle mappe realizzate da Alessandro Masnaghetti che ci hanno aiutati a precisare rigorosamente quale siano le nostre identità fondamentali”.

Prosegue Lorenzo: “Il rapporto di fiducia che si è instaurato con la clientela è uno stimolo fortissimo a fare sempre di più e meglio, tanto che i dettagli nella preparazione del vino che adottiamo sono sempre più raffinati e puntuali. Tra questi mi piace sempre ricordare i lunghissimi affinamenti che abbiamo imparato a realizzare e che rappresentano, anche in questo caso, una nostra nuova carta d’identità”. 

Nel corso de “La Carica dei 202”, mentre degustiamo questi straordinari vini a base Nebbiolo, ci colpisce il fascino di questo numero palindromo, il 202, che richiama l’armonia, e si allinea al fascino della longevità ed eleganza dei Barolo Fontana che, nelle tre serate dedicate a “La Carica dei 202”, sono stati protagonisti dei menù creati ad hoc da tre dei ristoranti più celebri del panorama piemontese: Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini, Antica Corona Reale e Campamac Osteria Gourmet.

Paolo Manna
 

Vedi anche 
https://langheroeromonferrato.net/cantina-livia-fontana-la-storia-di-una-famiglia-che-si-intreccia-con-la-storia-della-terra-langarola

 

 

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