Asti, incontro in Provincia: "La Ministra Stefani non convince…"
Pubblichiamo quanto ricevuto da Marco Castaldo, Uniti Si Può, Articolo Uno.

Ho lavorato in Provincia di Asti dal ‘92 al 2012. I primi 15 anni sono volati, donandomi conoscenze, esperienze e voglia di lavorare per i cittadini.
Strano, dirai: gli impiegati pubblici, di solito, arrivano stancamente alla pensione. Io, invece, ho sempre inteso il lavoro come impegno per migliorare la vita degli altri. Ci occupavamo di informatica, io e i miei valenti colleghi: quella che si applica al sociale, per dare risposte alle necessità.
Qualche giorno fa sono entrato nel salone consiliare della Provincia e mi sono tornati tanti ricordi perché proprio lì, oltre a prendere decisioni per il territorio, la politica ascoltava i BISOGNI dei cittadini.
Lunedì scorso, invece, la Ministra per la disabilità Erika Stefani e gli Amministratori locali hanno perso un’occasione importante per ascoltare le voci di diretti interessati, Terzo Settore e Associazioni che lavorano sulle disabilità.
Con un’oretta di ritardo è iniziato il balletto elettorale, con saluti e parole di circostanza degli Amministratori presenti: Presidente della Provincia, Sindaco di Asti, Assessora Regionale, On. Giaccone e, infine, la Ministra. Con stucchevole coralità hanno elogiato l’astigiano per l’eccellente lavoro delle Associazioni di Volontariato che - Rasero dixit - si sono sobbarcate l’onere di gestire le politiche socio-assistenziali, soprattutto nella pandemia.
E Il Sindaco ha ragione: perché le politiche sociali del Comune di Asti, negli ultimi 5 anni, sono state totalmente delegate all’Associazionismo. Fatta salva l’importanza del lavoro dei Volontari, ritengo indispensabile che i servizi di Welfare siano progettati, programmati e coordinati dall’Ente preposto e che l’Associazionismo aiuti l’operato del Pubblico nella stretta competenza operativa.
Le politiche della disabilità comunali, sempre in questi 5 anni, sono state puro ASSISTENZIALISMO: senza ascoltare istanze, desideri e bisogni delle persone interessate, affossando ogni diritto civile di scelta del proprio percorso di autonomia e indipendenza (principi fondanti di un giusto e consapevole Welfare per i disabili). La Ministra ha illustrato sommariamente la nuova Legge Delega sulla disabilità: poi, è rimasto tempo solo per un paio di interventi - uno dei quali chiedeva perché i progetti di vita indipendente ad Asti abbiano contributi e modalità inadeguati alle esigenze e in contrasto con le linee guida regionali. La Ministra e l’Assessora non sono riuscite a capire bene la domanda… Che strano! - dirai tu. Ma neanche un po’! - dico io - perché il partito della Stefani è la Lega: lo stesso che, insieme alle altre forze di destra che governano Asti, 5 anni fa decise di snaturare i progetti di vita indipendente. Un po’ come mettere il lupo a guardia delle pecore - e dopo stupirsi del disastro. E poi via!. Di corsa, con tutto il codazzo. C’è un altro nastro da tagliare, un’altra inaugurazione. Ma non preoccuparti: qui c’è sempre qualcuno che fa girare le ruote. E se le ruote girano, forse cambia qualcosa!
Marco Castaldo, Uniti Si Può, Articolo Uno
Vedi anche https://www.provincia.asti.it/it/news/incontro-in-provincia-con-il-ministro-per-la-disabilita-erika-stefani
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