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Alta Langa Docg, lo spumante storico del Piemonte

Scritto da Paolo Manna Martedì, 7 Giu 2022 - 0 Commenti

Fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee”, dal giugno 2014 riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Grande partecipazione ed entusiasmo, a Torino, per le bollicine di Alta Langa Docg. Più di 1200 operatori professionali si sono accreditati, dall’Italia e dall’estero (Francia, Inghilterra, Austria, Germania, Stati Uniti), per degustare le 115 cuvée, in rappresentanza di tutte le declinazioni delle “alte bollicine piemontesi”, bianco, rosato, brut, extra brut, pas dosé, riserva, grandi formati, che i 46 produttori del Consorzio Alta Langa hanno presentato lunedì 6 giugno, all’interno del Museo di Italdesign, tra modelli di auto futuristiche, contemporanee, e il resto del patrimonio di inventiva e innovazione made in Italy di cui Italdesign è uno dei rappresentanti più blasonati.

La scelta del luogo non è casuale: l’evento era funzionale anche all’anteprima assoluta di “Terra”, il nuovo, iconico calice istituzionale nato proprio dalla collaborazione con Italdesign. Un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra design e funzionalità, dove la forma valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino.

La collaborazione tra il Consorzio e Italdesign iniziò dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice “Grande”, ideato in esclusiva per il Consorzio Alta Langa. “Terra” esprime l’alto livello del savoir faire piemontese, come hanno rimarcato il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso intervenuti alla manifestazione.

La Prima dell’Alta Langa di Torino ha visto anche il debutto della nuova presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta: “È una gioia per me che la mia prima uscita pubblica come presidente di questo Consorzio coincida con un evento così importante e partecipato come La Prima dell’Alta Langa - ha dichiarato la presidente - e con la presentazione di questo straordinario calice, Terra. La nostra soddisfazione è grande e la risposta di Torino è stata magnifica”.

Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area. È da sempre molto attivo: viticoltori e produttori sono coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio. Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere importante. A oggi il Consorzio conta 50 case spumantistiche associate e 90 vigneron.

L'Alta Langa Docg è lo spumante storico del Piemonte. La denominazione ha oggi una produzione di 3 milioni di bottiglie, vendemmia 2021, e una storia molto lunga alle spalle: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee”, dal giugno 2014 riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.

L’Alta Langa ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008). È fatto di uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o in uvaggio in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut, extra brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi. A ulteriore testimonianza della perenne ricerca della migliore qualità, l’Alta Langa è esclusivamente millesimato, è cioè frutto di un’unica vendemmia e riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve.

L’Alta Langa DOCG è prodotta in un territorio che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare. Una terra che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali, come è avvenuto invece nelle basse colline. L’Alta Langa è una zona preziosa, fragile, da sostenere, la cui biodiversità merita di essere salvaguardata.

Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze - di guerre e di culture - che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati, senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità.

Oltre la chiara aspettativa di ampliare la conoscenza dell’Alta Langa al di fuori dei confini regionali, i produttori intervistati hanno evidenziato piena consapevolezza del ruolo che il loro prodotto può giocare sul mercato vinicolo, sempre più competitivo. Il posto cui ambiscono le bollicine alto - langarole è di top player, in analogia con i cugini rossi, senza ampliare la produzione oltre il limite della sostenibilità, al fine di non smarrire il percorso di altissima qualità mostrato all’evento.

Spumanti eleganti, di grande finezza, di ottima struttura e con bollicine pienamente integrate, in tutte le declinazioni degustate, con la giusta ricerca di distinzione nei profumi o al palato in alcuni prodotti.

Ma, a parere di tutti i presenti, le bollicine dell’Alta Langa sono soprattutto gastronomiche, adatte per accompagnare il cibo, dall’aperitivo importante ai piatti più complessi, nel pieno rispetto della tradizione gastronomica piemontese e nazionale.

Paolo Manna
 

Vedi anche https://langheroeromonferrato.net/presentato-terra-il-nuovo-calice-istituzionale-del-consorzio-alta-langa