Casa a misura di donna, dagli studenti del Giobert di Asti lo sviluppo di un’idea sensibile
Un bell’esempio di come la scuola “virtuosa” possa interpretare la sua didattica, guardando alla pratica discesa sul campo, dove è sempre più richiesta una professionalità tecnica, nutrita di sensibilità e di uno sguardo adulto agli eventi e alla complessità della vita degli uomini e delle donne.

Quando si dice “Casa a misura d’uomo”, parafrasando, per parità di genere, si potrebbe pensare una “Casa a misura di donna”?
A questa impresa si sono dedicati gli studenti delle classi 4^ e 5^A CAT dell’ Istituto G.A. Giobert, coordinati dal professor Carlo Roggero.
L’idea, nata da una sinergia tra Assessorati alle Politiche Sociali, all’Istruzione, alle Pari Opportunità e alle Infrastrutture della Città aveva preso forma in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e si è tradotta in un progetto di “casa rifugio”.
Si trattava di conciliare e immaginare, quindi riflettere e dare forma a un pensiero, che creasse spazi di accoglienza per alleviare storie segnate da una sofferenza. Perché esiste anche quella, ed è bene parlarne.
Non si sono persi d’animo gli studenti, che si sono accordati con le intenzioni del progetto. Ne è venuta fuori una Casa circondata da verde esterno, con tanti piccoli mini alloggi, spazi e servizi comuni, laboratori e zone fitness, sala giochi per bambini e locale interconfessionale. Al centro della struttura una piazzetta interna con spazi e siepature verdi con gazebo e panchine.
Tentativo riuscito? Certamente una bella base di discussione, meritevole di essere approfondita, per i ragionamenti e le scelte compiute.
Giunta al completo alla presentazione in Municipio, con il Sindaco Maurizio Rasero a constatare “con quanta serietà e professionalità gli studenti abbiano costruito il progetto, partendo da una riflessione profonda sul concetto di violenza di genere. E arrivare compiutamente alla redazione vera e propria di un elaborato progettuale”.
Un bell’esempio quindi di come la scuola “virtuosa” possa interpretare la sua didattica, guardando alla pratica discesa sul campo, dove è sempre più richiesta una professionalità tecnica, nutrita di sensibilità e di uno sguardo adulto agli eventi e alla complessità della vita degli uomini e delle donne. Che ci fanno compagnia.
Tavole del progetto sono visibili per tutto il mese di marzo a Palazzo Mandela piazza Catena 3, ingresso Assessorato Lavori pubblici (2°piano).
g. r.
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